AMARCORD PV: IL CAMPIONATO 2000/01 (puntata 10)


ALTA TENSIONE

Epico pomeriggio con la Pro Villafranca che costringe al pari la capolista Sciolze

4 FEBBRAIO 2001

CAMPIONATO – XV GIORNATA

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PRO VILLAFRANCA – SCIOLZE 3-3
MARCATORI: 30′ Sciolze, 35′ Coppola, 65′ Bisco, 85′ e 91′ Sciolze, 95′ Campasso

A ‘sto giro chi non c’era ha passato sicuramente una domenica peggiore (eccetto chi ha fatto sesso, naturalmente). Gli idoli locali ospitavano la capolista Sciolze, incappati in un principio di crisi che ne aveva leggermente intaccato la classifica: i torinesi occupavano comunque la prima posizione con 12 vittorie 2 pareggi e una sola sconfitta. Giornata primaverile e soleggiata, spalti gremiti, probabilmente incasso record.

Il match cominciava subito con le due squadre intraprendenti, e soprattutto con i padroni di casa che non si lasciavano andare a tatticismi ostruzionistici, e anzi affrontavano vis-à-vis gli ospiti, che avevano comunque un leggero ma sterile predominio territoriale.
Proprio gli ospiti passavano in vantaggio dopo circa mezz’ora sugli sviluppi di un corner. Qualche minuto e sulla combinazione Paolo Stroppiana-Crea la sfera giungeva a Coppola, il quale indovinava dal vertice dell’area uno spettacolare diagonale che andava ad infilarsi nel sette opposto. Allora tra i grigiorossoblù cominciava a insinuarsi il dubbio che bisogna non allenarsi per essere in forma (il centravanti partenopeo non lo si vede da un mese lungo la settimana). Comunque, era 1-1 al termine della prima frazione.

Seconda frazione vietata ai deboli di cuore. Al 20′ palla filtrante per Bisco, messo giù al limite dell’area. Accusato di avere accentuato la caduta, maturi difensori ultratrentenni bersagliavano il fantasista grigiorossoblù: “Che caxxo fai ciccione, ti butti? Tanto non fai gol!”. Le ultime parole famose: calciava proprio Bisco, la barriera si apriva e rete del 2-1: lo Strippa faceva notare ai torinesi che non avevano ragione, e che Bisco il gol l’aveva fatto. La partita si incanalava bene per i padroni di casa, fino a quando a 5 minuti dalla fine l’ex Maurizio Buffa (sì, proprio lui) con un lancio di quaranta metri pescava un compagno nell’area piccola, che lasciato colpevolmente solo concludeva in modo debole ma sufficiente a superare un insolitamente impreparato Gamba: 2-2. Quando la partita sembrava finita, al 91′ errato fuorigioco del PV e clamoroso 3-2: e i loro difensori si rivolgevano allo Strippa ricambiando gli sfottò, e andando a esultare canzonandolo nella sua zona. 95′, angolo per la PV: tutti in area, ma Crea batteva al limite dove si era appostato il Condor che falliva goffamente il controllo, e quando tutti stavano attendendo l’esplosione d’ira di Mensio per la scellerata soluzione adottata su corner, giungeva Campasso dalle retrovie, svirgolone da fuori area e parabola lentissima che si insaccava tra l’uomo sul palo e la traversa: esplodeva la pazzia. Lo Strippa dava una pacca al difensore che l’aveva insistentemente sfottuto sul 3-2 pochi minuti prima, facendolo infervorare come un bambino di tre anni: “Mink.., mi ha messo le mani addosso! Non mi deve toccare!”. L’episodio accadeva davanti alla panchina grigiorossoblù, che inveiva verso gli avversari in zona. Ancora il tempo per un’espulsione per parte (inutile quella del Condor: loro battevano il calcio d’inizio, e ne stirava subito uno nel cerchio di metacampo con tutta la difesa piazzata), e partita finita.

E qui viene il meglio. Anzi il peggio, fortunatamente senza conseguenze.
I torinesi continuano a protestare in modo veemente con l’arbitro davanti al cancelletto d’uscita che delimita il terreno di gioco, probabilmente a causa dell’ultima espulsione. Coinvolto in qualche battibecco qua e là, ad un certo punto parte Pelbozio, che ha passato il pomeriggio in panchina per infortunio, con la sacca dei palloni in mano: gliel’ha promessa, ed evidentemente l’orgoglio lo obbliga a mantenere la parola. Raggiunge il nugolo di avversari e scaraventa i palloni addosso al difensore che più era stato irritante. Intanto in campo si rimane a fare cappannello attorno allo Strippa, perchè qualcuno lo sta aspettando. Nel budello gente comincia a scavalcare, polvere che si alza, sbraiti e urli. Fatto sta che probabilmente Bozzy e Albe un po’ le prendono e un po’ le danno, Pino non si capisce, Tommi coglie l’occasione per scaraventare una pallonata in faccia al portiere (il quale ricorda che “all’andata non mi sono neanche sporcato…”, e qualcuno gli ribatte che anche oggi esce lindo nonostante le tre pappine subite), oltre che posare la sua manona aperta su un paio di altri giocatori torinesi, e a loro è andata bene che quando ha provato a spezzare un ramo della pianta non c’è riuscito.
E poi numero di Coppola: entra nel budello, distribuisce due o tre colpi ben assestati e scappa a gambe levate, gli aprono la porta che separa il recinto degli spogliatoi e gliela chiudono immediatamente dietro, come il torero inseguito dal toro, braccato da due o tre giocatori avversari. Immaginarsi uno vestito di tutto punto, borsello a tracolla, tutto ingellato con aria vagamente gay. Ma la fuga non finisce lì: cosa fa il genialoide? Fugge fuori dall’impianto sportivo, fino in piazza Santanera dove incontra i fratelli Scalamandrè: li manda in avanscoperta a vedere com’è la situazione, recupera la fidanzata rimasta in tribuna e torna a casa. Però lascia la borsa al bar e il suo compagno di viaggio Menniti a piedi. E allora tocca a dib a trasbordare il tutto a Villanova.

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Alla prossima puntata ancora emozioni: salteremo al derby di ritorno, e vedremo se i Villans riusciranno a vendicare la sconfitta dell’andata. Lo sapremo lunedì 15.

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