Particolare non irrilevante il legame di parentela tra i due: il giocatore argentino, infatti, è il marito della figlia del massimo dirigente sannita (un’altra figlia è sposata con il terzino Palermo), il quale nella trasmissione sportiva locale “Giallo, rosso e …” annuncia il ritorno sui suoi passi: “Sono stato impulsivo, lo riconosco, ma il mio non è stato solo il gesto di un padre preoccupato per la figlia. L’episodio di Landaida non è stato un fulmine a ciel sereno. Certi obiettivi si raggiungono soltanto se si lavora nella stessa direzione… e siamo tutti chiamati alla prova dei fatti. Landaida non è un pazzo che esce dallo stadio per scontrarsi con i tifosi. Ricordo che è un giocatore che fino allo scorso anno per i sostenitori giallorossi era la roccia. Ora è diventato un brocco e gioca solo perchè è il mio genero.”
Intanto diramato anche il comunicato di Landaida:
A tutti i tifosi, a tutti i ragazzi e le famiglie che amano il Benevento Calcio rivolgo le mie più sentite scuse per aver ceduto ad una reazione istintiva e violenta, non sapendo controllare la mia persona”. Con queste parole si apre il comunicato del calciatore giallorosso Landaida, diffuso dall’ufficio stampa della società sannita. “Il risultato sportivo, la mia prestazione, il carico di insulti rivolti alle persone a me care mi hanno fatto perdere l’equilibrio che sempre deve essere presente in un professionista del gioco del calcio. Di questo sono amareggiato e per questo sono a disposizione della Società per i provvedimenti disciplinari che vorrà adottare. Per tutto il resto mi auguro di poter cancellare questo episodio e di poter insieme alla città di Benevento riuscire a conquistare il sogno che tutti coltiviamo nel cuore. Grazie per la vostra comprensione.
La squadra, seconda in classifica a dodici punti dalla capolista Nocerina, è da oggi in silenzio stampa.